
La psicologia è un ambito di studio molto vasto e molteplici sono gli argomenti di interesse di questa disciplina. Per questo motivo nella mia carriera ho scelto di specializzarmi solo su alcune tematiche, quelle che maggiormente hanno destato in me passione e curiosità: COPPIA, ANSIA, AUTOSTIMA, DIPENDENZA AFFETTIVA, STRESS e sono abilitata alla cura dei TRAUMI tramite una tecnica, innovativa e molto efficace, chiamata EMDR.
Ho scelto inoltre di non limitare la mia attività alla cura dei disagi psicologici ma di occuparmi anche della prevenzione del malessere attraverso training in grado di incrementare le competenze e potenzialità insite nell'individuo.
La principessa che aveva fame d'amore
Come diventare regina del tuo cuore!
Belle, buone, brave e obbedienti: quante donne hanno imparato fin dall'infanzia che questo è l'unico modo per essere amate?
Come succede ad Arabella, la protagonista di questa favola: pur essendo capace, intraprendente e piena di talenti, è pronta a sacrificare
la sua allegria, la sua curiosità e i suoi stessi bisogni per compiacere i genitori e sentirsi apprezzata.
Ma c'è qualcosa che grida dentro di lei, un grumo di insoddisfazione che le lacera lo stomaco e la rende irrequieta e vorace: è la sua fame d'amore.
Si convince che solo un uomo potrà placarla e va dritta nella Città degli Incontri.
Ma come può una ragazza poco nutrita d'affetto riconoscere il sapore del vero amore?
È sin troppo facile accontentarsi di un riempitivo qualunque. Per fortuna c'è qualcuno pronto a darle una bella svegliata e guidarla a trovare
a giusta ricetta.
In questa favola, la Dott.ssa Gritti affronta con ironia e delicatezza la Dipendenza Affettiva,
quella strana cecità del cuore che porta a scambiare ogni rospo per un principe, a cui dare tutto in cambio di… niente.
Troppe principesse ne soffrono, si aggrappano a rapporti squilibrati nei quali perdono autostima, fiducia e sorriso.
Basta, non dobbiamo più accontentarci delle briciole, insegna la favola di Arabella: l'unico modo di nutrire il vero amore è imparare
a nutrire noi stesse. E dovrà essere il principe a mostrarsi degno di noi.
Per maggiori informazioni e per sapere dove acquistare il libro visita la sezione "Articoli e Novità".






La cura del disagio...
La promozione del benessere...
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COS'E' LA DIPENDENZA AFFETTIVA? La Dipendenza Affettiva rientra nella più ampia categoria delle New Addictions (Nuove Dipendenze), che comprendono tutte quelle forme di dipendenza in cui non è implicato l'intervento di alcuna sostanza chimica (droga, alcol, farmaci, ecc.), ma l'oggetto della dipendenza è rappresentato da comportamenti o attività che sono parte integrante della vita quotidiana. Tali comportamenti in alcuni individui possono assumere caratteristiche patologiche, fino a invalidare l'esistenza del soggetto stesso e il suo sistema di relazioni, provocando quindi gravissime conseguenze. Possiamo definire la dipendenza affettiva come una forma patologica di amore caratterizzata da una costante assenza di reciprocità all'interno della relazione di coppia, in cui uno dei due (nel 99% dei casi la donna) riveste il ruolo di donatore d'amore a senso unico, e vede nel legame con l'altro, spesso problematico o sfuggente, l'unica ragione della propria esistenza.
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CHI E' IL DIPENDENTE AFFETTIVO? Un dipendente affettivo potrà facilmente riconoscersi in una o più di queste caratteristiche: ha sete d'amore, è sotto la tutela di qualcun'altro, è un fedele discepolo, è l'impiegato modello , si aggrappa, vive per procura, ignora chi sia, è appassionato, è incline ad aspettare, è sottomesso e non si ama
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SINTOMI DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA Il mal d'amore si manifesta con l'ossessione dell'altro, quindi paura di perdere l'amore, dell'abbandono e della separazione. In se stessi ci si sente colpevoli, inferiori al partner, possessivi e arrabiati. Non ci si mostra mai per quello che si è veramente, e la vita sociale si limita molto, poichè si ha un coinvolgimento totale dalla persona amata
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CAUSE DELLA DIPENDENZA AFFETTIVA Le cause vanno ricercate in particolari dinamiche familiari che hanno portato la persona dipendente a costruirsi un'immagine di Sè come di persona inadeguata, indegna di essere amata, dove il "termometro" della propria autostima è nella capacità di sacrificarsi per la persona amata. Sono persone che riescono a tollerare tradimenti o anche violenze da parte del partner perchè senza di lui si sentirebbero completamente perse. Teniamo anche presente che molte donne, dipendenti affettive, hanno subito abusi sessuali, maltrattamenti fisici ed emotivi durante l'infanzia che non sono da sole riuscite ad elaborare.
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IL DIPENDENTE AFFETTIVO E L'AMORE Il giorno in cui il dipendente affettivo si trova in coppia, l'altro acquista un valore inestimabile, che però non è sempre reciproco. E' un adepto dell'amore simbiotico: sparisce progressivamente e diventa l'ombra dell'altro. Chi è affetto da tale tipo di dipendenza s'identifica con la persona amata. La caratteristica che accomuna tutti i rapporti dei dipendenti da amore è la paura di cambiare. Pieni di timore per ogni cambiamento, essi impediscono lo sviluppo delle capacità individuali e soffocano ogni desiderio e ogni interesse. I dipendenti affettivi sono ossessionati da bisogni irrealizzabili e da aspettative non realistiche. Ritengono che occupandosi sempre dell'altro la loro relazione diventi stabile e duratura.
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IL DIPENDENTE AFFETTIVO E L'AMICIZIA Quando si annida nell'amicizia, la dipendenza affettiva dà vita a relazioni asimmetriche e talvolta simbiotiche. Anche in questo caso il dipendente affettivo dimentica se stesso e impiega tutte le sue energie a soddisfare i bisogni degli amici, a tentare di renderseli fedeli. Tutto ciò per meritare di essere amato, perchè non se ne crede degno. Si prende cura dei suoi amici in tutto e per tutto, li colma di attenzioni e acconsente a tutte o quasi tutte le loro richieste. Esce se hanno voglia di uscire anche se magari a lui non va. Si affretta a pagare il conto, offre le consumazioni, compra le amicizie degli altri.
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GENITORI CHE AMANO TROPPO La dipendenza affettiva può infiltrarsi anche nei rapporti in cui l'intensità del legame affettivo è legittima, ad esempio nel caso del legame genitore-figlio. Che differenza c'è tra un genitore che si dedica completamente ai figli e uno che ama troppo? Ancora una volta è la sofferenza data dalla smisurata paura dell'abbandono, del vuoto insopportabile dell'assenza o dell'allontanamento del figlio. Il genitore che soffre di dipendenza affettiva può sentirsi, davanti al figlio divenuto adulto, completamente perduto o disorientato in sua assenza, invece di vivere semplicemente un disagio. Può essere geloso degli amici del figlio, imporre la sua volontà nelle uscite, privarsi di parecchie attività in attesa di una chiamata.
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FIGLI CHE NON SE NE VOGLIONO ANDARE Ci sono genitori che amano troppo ma ci sono anche figli che non se ne vogliono più andare. Talvolta sono invidiati, considerato l'ambiente privilegiato dal quale provengono e i genitori che li viziano. Tuttavia, questa situazione nasconde a volte una forma di dipendenza affettiva. La persona vuole ad ogni costo essere sotto la responsabilità di qualcuno, ma brontola se viene definita irresponsabile e immatura. Questo eterno bambino, questo Peter Pan, dei tempi moderni, nella vita vera spesso è un fardello per dei genitori che sognano una pensione tranquilla, un fine settimana a due, una serata tranquilla senza stress. Dientro a questo cogitabondo dipendente, incapace di prendere decisioni, che accumula programmi di studio senza redigere un solo cv, si nasconde un essere profondamente ansioso, che si considera meno di niente e che procrastina allorchè giunge il momento di realizzarsi sul piano personale.
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IL DIPENDENTE AFFETTIVO AL LAVORO La dipendenza affettiva può manifestarsi anche a lavoro. Chi ne soffre tolvolta viene accolto molto bene: è superefficente, è un impiegato modello. Si crede che miri alla sedia del capo o a una promozione, ma quello che conta per lui è la sua inconfessabile ricerca d'amore. Dotato di talento e gran lavoratore, cerca attraverso il successo professionale di provare il suo valore personale. Per il dipendente affettivo, le congratulazioni si traducono in gesti di apprezzamento. E' pronto a sacrificare tutto per una singola manifestazione d'affetto, persino la sua salute e il suo equilibrio. Sul lavoro, il dipendente affettivo crede di aver trovato una soluzione all'abbandono: la perfezione.
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IL PERCORSO DI GUARIGIONE Per poter guarire dalla dipendenza affettiva è importante intraprendere un percorso di ripresa del controllo sulla propria vita. Per poter parlare di guarigione, occorre anzitutto ammettere di essere vulnerabili. Occorre riconoscere che la dipendenza affettiva ha preso potere sulla nostra vita e compiere consapevolmente la scelta di riprendere il controllo. Il primo passo in questo percorso nasce da una decisione.
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QUANDO L'ANSIA E' PATOLOGICA? L'ansia, in condizioni normali, è uno stato di attivazione, di carica psicologica e organica che ci consente di affrontare i problemi quotidiani con la grinta necessaria per la loro risoluzione; è una tensione positiva, creativa, alla base dell'intelligenza, motore del progesso. L'ansia diviene patologica quando lo stato di allarme e paura e' "esagerato" rispetto ai reali pericoli, quando fa sentire deboli e dipendenti dagli altri. In questo caso l'ansia non e' adattiva, ma diventa un problema che puo' rendere la persona incapace di controllare le proprie emozioni e di affrontare anche le situazioni piu' semplici.
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ATTACCO DI PANICO Un Attacco di Panico corrisponde a un periodo preciso durante il quale vi è l'insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore, spesso associati con una sensazione di catastrofe imminente. Il primo attacco di panico è generalmente inaspettato, cioè si manifesta "a ciel sereno", per cui il soggetto si spaventa enormemente e, spesso, ricorre al pronto soccorso Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un'esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. E' ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante. Di solito gli attacchi di panico sono più frequenti in periodi stressanti. Alcuni eventi di vita possono infatti fungere da fattori precipitanti, anche se non indicono necessariamente un attacco di panico.
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AGORAFOBIA L'Agorafobia è l'ansia o l'evitamento verso luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di un Attacco di Panico o di sintomi tipo panico.
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FOBIA SPECIFICA La Fobia Specifica è caratterizzata da un'ansia clinicamente significativa provocata dall'esposizione a un oggetto o a una situazione temuti, che spesso determina condotte di evitamento. Esistono diversi tipi di fobie: animale, ambiente naturale, per sangue o ferite, situazionale e altro tipo.La fobia sociale, se non trattata, tende a rimanere stabile e cronica, e spesso può dare luogo ad altri disturbi come la depressione. Tale disturbo sembra esordire normalmente in età adolescenziale o nella prima età adulta.
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LA FOBIA SOCIALE La Fobia Sociale è caratterizzata da un'ansia clinicamente significativa provocata dall'esposizione a certi tipi di situazioni. La caratteristica principale della fobia sociale è la paura di agire, di fronte agli altri, in modo imbarazzante o umiliante e di ricevere giudizi negativi.
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DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO Il Disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni che causano un disagio marcato, fanno consumare tempo (anche più di un'ora al giorno) o interferiscono con le normali abitudini quotidiane, con il funzionamento lavorativo (o scolastico) o con le attività e le relazioni sociali. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un'ossessione, secondo regole che devono essere applicate rigidamente. Sia le ossessioni che le compulsioni possono essere considerate è alla stregua della qualità del sonno, dell'umore, dell'appetito, della tensione, dello stress, ecc è quali indicatori del benessere e del disagio psicologico generale di un individuo.
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DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS Il Disturbo Post-traumatico da Stress è caratterizzato dal rivivere un evento estremamente traumatico accompagnato da sintomi di aumento dell'arousal e da evitamento di stimoli associati al trauma. Induce l'individuo a vivere in uno stato emotivo di forte allarme, appunto stress, che si manifesta con diversi sintomi tra cui attacchi di panico, flashback, incubi e depressione.
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DISTURBO ACUTO DA STRESS Il Disturbo Acuto da Stress è caratterizzato da sintomi simili a quelli del Disturbo Post-traumatico da Stress che si verificano immediatamente a seguito di un evento estremamente traumatico.
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DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATO Il Disturbo d'Ansia Generalizzato è caratterizzato da almeno 6 mesi di ansia e preoccupazione persistenti ed eccessive. La persona che soffre di questo disturbo è continuamente preda di uno stato di agitazione e di ansia accompagnato da costante inquietudine e da una preoccupazione cronica, incontrollabile, per qualsiasi genere di circostanza o attività.
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CURARE I DISTURBI D'ANSIA Troppo spesso i disturbi d'ansia sono trattati solo con la terapia farmacologica (di stretta competenza medica), utile a ridurre o eliminare la sintomatologia, ma non ad eliminare le cause del disturbo. I disturbi d'ansia si possono affrontare rivolgendosi ad uno specialista del benessere psichico, come lo psicologo/psicoterapeuta, chiedendo una consulenza necessaria a raccogliere gli elementi utili per individuare un percorso specifico utile alla sua risoluzione.
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CONSULENZA DI COPPIA La finalità principale di questo servizio è di offrire uno spazio sicuro in cui esprimere le proprie esperienze, i sentimenti, i punti di vista e le difficoltà, creando nella coppia, una dimensione comunicativa funzionale allo scioglimento di nodi problematici e al recupero di risorse.
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QUANDO RICHIEDERE UNA CONSULENZA DI COPPIA La consulenza di coppia può essere richiesta per affrontare svariate problematiche che possono riguardare sia il singolo (attacchi di panico, depressione, fobie) sia entrambi (tradimento, problemi sessuali, incapacità di comunicare, problemi legati alla genitorialità, difficoltà connesse alla separazione). Tutti questi segnali di disagio non vanno trascurati; se non affrontate, tali problematiche possono avere influenze davvero negative sul benessere della vostra coppia. Se diventa difficile riuscire a gestire tutti questi cambiamenti, fare riferimento ad un esperto che possa sostenere la coppia in questo delicato periodo di transizione potrebbe rappresentare un ottimo metodo per prevenire importanti disagi futuri.
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TRADIMENTO Uno degli eventi critici che possono scuotere più drammaticamente la stabilità di una coppia è il tradimento. Esso può generare una rottura causata dalla sensazione che sia stato infranto il patto di alleanza che i due partner hanno costituito tacitamente all'origine della loro storia.
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PROBLEMI DI COMUNICAZIONE L'incapacità di comunicare in modo adeguato può impedire alla coppia di risolvere le crisi in modo costruttivo. Il benessere di una coppia è infatti notevolmente influenzato dalle modalità comunicative tra i partner che si instaurano fin dall'inizio della storia.
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CONFLITTUALITA' La capacità di affrontare i conflitti è una delle più importanti conquiste della coppia. Nelle coppie in crisi l'incapacità di confliggere si può esprimere in due modalitò: la presenza di una conflittualità forte e continua oppure l'assenza di conflittualità.
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PROBLEMI SESSUALI La sessualità è un importante indicatore del benessere individuale e della coppia. Il modo in cui si vive la sessualità offre importanti chiavi di lettura per comprendere a fondo se stessi e la relazione con il nostro partner. La sessualità non è un elemento statico, essa cambia e si evolve nel tempo cosi come cambia anche il rapporto tra i due partner.
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DIVENTARE GENITORI: CAMBIAMENTI NELLA VITA DI COPPIA Nel passaggio da "due" a "tre" la relazione di coppia è destinata a cambiare, equilibri e accordi ormai consolidati vacilleranno e la famiglia sarà costretta a trovarne di nuovi più adatti alla nuova situazione che si è creata.
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LA PREVENZIONE DEL DISAGIO DI COPPIA In ambito coniugale si stanno sempre più diffondendo interventi non più rivolti solo alla cura del disagio (terapia di coppia) ma alla sua prevenzione, attraverso l'individuazione e la valorizzazione delle risorse coniugali.
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Gli studi che si sono occupati di rilevare l'efficacia degli interventi preventivi pongono in evidenza che coppie che partecipano ai programmi preventivi migliorano le loro competenze individuali e interattive, trattano più efficacemente i problemi relazionali e incorrono nel tempo in un minor rischio di deterioramento della relazione e di divorzio (Bodenmann, 2004). -
TRAINING PER POTENZIARE LE COMPETENZE CONIUGALI Lo sviluppo una formazione che mi consente di offrire alle coppia un training che si pone l'obiettivo di favorire lo sviluppo di competenze coniugali fondamentali per il mantenimento a lungo termine di una relazione soddisfacente.
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DURATA Il training prevede una durata di 10 incontri strutturati in modo tale da potenziare diverse aree di competenza coniugale.
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DESTINATARI Il training preventivo è finalizzato a rafforzare le competenze di coppie.
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Per tale motivo esso si rivolge a coppie che "stanno bene", ovvero coppie che non stanno attraversando periodo di crisi importanti per le quali è più indicato un percorso di terapia.
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COS'E' L'AUTOSTIMA L'autostima è definita come "la valutazione che una persona dà di se stessa e applica a se stessa".
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A seconda della percezione che ciascuno ha di sè, l'autostima può tradursi in atteggiamenti negativi (con ansia, apprensione, senso di inadeguatezza, scarsa fiducia nelle proprie capacità) o positivi (positività, apertura agli altri e alle situazioni, assertività). -
COME SI SVILUPPA L'AUTOSTIMA Per tutto il ciclo di vita, la fiducia nelle proprie capacità favorisce le relazioni sociali e la possibilità di accesso ai propri sentimenti e pensieri intimi.
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Dunque, lo sviluppo dell'autostima è un processo che dura per tutta la vita e il cui esito dipende dal superamento delle crisi naturali dello sviluppo. -
ALTA E BASSA AUTOSTIMA L'autostima può suddividersi in positiva e negativa. Se ci valorizziamo la nostra autostima sarà alta altrimenti sperimenteremo quella che viene chiamata bassa autostima.
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Le persone con alta autostima non sono necessariamente più dotate (intelligenti, competenti, attraenti) di quelle con bassa autostima. Quello che le distingue sono invece le loro convinzioni sulle proprie capacità, il loro atteggiamento rispetto alle prove della vita, le loro reazioni ai successi e ai fallimenti, il loro comportamento sociale.
La bassa autostima si può manifestare attraverso due modalità: sottovalutazione di sè, sopravvalutazione di sè. -
BASSA AUTOSTIMA E L'AMORE La presenza di una bassa autostima può portare gli individui a sviluppare una dipendenza affettiva nei confronti del partner che è l'antitesi dell'amore verso sè.
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Le persone con bassa autostima hanno un'enorme e spesso inappagato bisogno di amore e di intimità, ma le persone che attraggono e da cui sono attratti spesso non sono di aiuto.
Chi non ha amore a sufficienza per sè non è nemmeno in grado di nutrire i bisogni affettivi dell'altro.
Quando si ha un buon livello di autostima si è in grado di costruire relazioni nutrienti, essendo attratti da persone positive, aperte al cambiamento, capaci di dare e nello stesso tempo di ricevere. -
BASSA AUTOSTIMA E VITA LAVORATIVA Gli effetti dell'autostima si possono riscontrare anche nella propria vita lavorativa. Senza fiducia nella propria vita e qualità positive si può essere ostacolati nella realizzazione creativa di sè.
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La scarsa autostima può condurre a svolgere un lavoro poco interessante, a sottostare a costrizioni impegnative o a rinunciare a molte delle proprie originali aspirazioni.
In ogni caso, sebbene ci si provi a cautelare agendo il meno possibile e limitando i propri obiettivi, capita comunque a tutti di sbagliare, ma questo è un dramma per le persone che hanno una buona opinione di se stesse. -
BASSA AUTOSTIMA E SINTOMI PSICOLOGICI La scarsa stima di sè è spesso alla base della formazione di sintomi di vario tipo: paure e fobie, disturbi d'ansia, depressione, disordini alimentari, dipendenza affettiva, stress
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SVILUPPO DELL'AUTOSTIMA E PSICOTERAPIA L'autostima è innanzitutto una scelta.
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E' sempre possibile intervenire per cambiare l'effetto negativo di una bassa autostima negli ambiti sociali, lavorativi o sentimentali.
Per modificare la stima di sè è necessaria la volontà di cambiare alcuni dei propri atteggiamenti e del proprio modo di affrontare la vita.
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COS'E' LO STRESS Lo stress può essere di due tipi: eustress (eu: in greco, buono, bello) o distress (dis: cattivo, morboso). L'eustress, o stress buono, è quello indispensabile alla vita, che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti. Il distress è invece lo stress cattivo, quello che provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili.
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EVENTI STRESSOGENI Tra gli eventi critici in grado di generare gli stress è possibile compiere una distinzione tra i macrostressor, termine che fa riferimento a grandi eventi critici (ad esempio malattia, lutto, licenziamento inaspettato ecc.), e i microstressor o daily stress che fa riferimento ad eventi critici quotidiani (ad esempio piccole contrarietà, imprevisti, ostacoli, frustrazioni ecc.)
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SINTOMI DELLO STRESS Lo stress diventa un rischio per la sicurezza e la salute quando è prolungato nel tempo.
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Lo stress può alterare il modo in cui una persona si sente, pensa e si comporta. I sintomi comprendono: reazioni emotive, reazioni cognitive, reazioni comportamentali, reazioni fisiologiche. -
LO STRESS E LA COPPIA La letteratura più recente ha posto in evidenza come lo stress generato da grandi e piccoli eventi critici abbia un effetto negativo a lungo termine sulla coppia, perchè le persone stressate di solito hanno poco tempo per il partner e passano la maggior parte del tempo a preoccuparsi ed occuparsi del proprio stress.
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La capacità della coppia di gestire in modo adeguato lo stress rappresenta pertanto uno dei maggiori predittori della qualità della relazione coniugale, del suo andamento nel tempo e del rischio di separazione. -
OTTIMIZZARE LA GESIONE DELLO STRESS: COPING INDIVIDUALE E DIADICO In alcuni casi lo stress puù diventare ingestibile e patologico impedendo a chi lo sperimenta di lavorare e relazionarsi normalmente nella vita quotidiana.
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Esso può provocare sintomi psichici e fisici ed avere un impatto nocivo sul benessere coniugale.
In tal caso può rivelarsi utile affrontare un percorso psicologico che faciliti lo sviluppo di strategie più funzionali nella gestione dello stress.
Nello specifico, la mia formazione mi consente di agevolare lo sviluppo di tali competenze attraverso un training specifico che mira ad potenziare abilità di coping
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CURA DEL TRAUMA: EMDR EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è stato riconosciuto come uno dei metodi più efficaci e più rapidi nel favorire l'elaborazione di un trauma e impedire che questo determini conseguenze psicologiche pesanti.
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QUALI TRAUMI CURA L'EMDR? L'EMDR viene utilizzata per facilitare la rielaborazione dell'esperienza traumatica. In particolare si rivela utile per l'elaborazione di:
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- piccoli e grandi traumi vissuti nell'età dello sviluppo, i cui effetti sono ancora presenti;
- esperienze di vita stressanti (lutto, malattia cronica,, conflitti coniugali, cambiamenti destabilizzanti, etc.);
- eventi traumatici quali disastri naturali (terremoti, inondazioni, ecc.) o eventi traumatici provocati dall'uomo (violenze sessuali, abusi, incidenti particolarmente gravi etc.). -
SINTOMI DEL TRAUMA I traumi possono produrre una serie di sintomi psicologici, psichiatrici e fisici specifici che possono compromettere anche gravemente la capacità di avere relazioni sociali soddisfacenti, di lavorare, di vivere.
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COSA ACCADE NELL'EMDR? Durante l'EMDR, il terapeuta lavora con il paziente per l'identificazione del problema specifico, oggetto della terapia. Utilizzando un protocollo strutturato il terapeuta guida il paziente nella descrizione dell'evento o dell'aspetto disfunzionale, aiutandolo a scegliere gli elementi disturbanti importanti.
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DURATA DELLA TERAPIA EMDR Non è facile prevedere la durata di un trattamento con EMDR. Questa dipenderà dal tipo di problema, dalle circostanze di vita, dal numero di eventi traumatici subiti e dalla loro entità. Esso potrà essere molto breve, 4 o 5 sedute, oppure durare molto di più, in particolare per problematiche complesse, cui non è facile accedere.
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IL TERAPEUTA EMDR L'EMDR può essere usato da psicoterapeuti opportunamente formati.
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E' possibile accertarsi della mia formazione accedendo al sito www.emdr.com nelle sezione terapeuti.